3 Stati ( di passaggio )

Fusione e lavorazione del bronzo., Supporto in legno pregiato per scultura a parete., 2025

“Questa non è un’opera che mostra come ho superato il dolore.È un’opera che racconta come ci si vive dentro,come si resta in piedi anche quando tutto dentro ti crolla.Non è la celebrazione della forza.È un altare alla fragilità che sopravvive.”

DIVISIONE IN FASI.
1 BLOCCO EMOTIVO (sx – primi 43 cm)
2 FASE DI PASSAGGIO (centro)
3 DESIDERIO DI FELICITÀ (dx – ultimi 43 cm)
Quest’opera nasce da un’urgenza personale, intima, emotiva. È un attraversamento. Un passaggio materico e viscerale dentro tre stati emotivi ben distinti, che non vengono semplicemente rappresentati, ma incarnati, scolpiti, lasciati accadere. Ogni forma, ogni frattura, ogni superficie è il risultato di un gesto che nasce da un’emozione vissuta, lasciata fluire nel corpo, e poi impressa nel materiale.
L’opera si compone come un trittico astratto e materico, in cui i tre stati non vengono nominati ma suggeriti: la chiusura e la densità del primo, la tensione e il conflitto del secondo, e infine la possibilità – fragile ma concreta – di apertura e sollievo del terzo.
Il bronzo diventa corpo, diventa pelle e ferita, memoria e trasformazione. È modellato come se fosse vivo, e porta con sé la traccia del dolore, ma anche della volontà di restare. Le superfici dialogano tra tensione e distensione, tra peso e vuoto, tra assenza e presenza. Le texture raccontano silenzi, urla trattenute, resistenze e cedimenti.
È un’opera che non chiede di essere capita, ma sentita. Non offre una narrazione lineare, ma una stratificazione emotiva. Parla del tempo del sentire, del tempo dell’elaborazione, e soprattutto della dignità della fragilità.L’astrazione materica, cifra distintiva della mia ricerca, qui diventa strumento per raccontare ciò che è difficile da dire con le parole: la tempesta silenziosa dell’interiorità.

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