Assorbire ciò che resta.

Alluminio fuso e sbriciolato., Barattolo di vetro , 2025

Disponibile

Un semplice barattolo di vetro. Dentro, alluminio sbriciolato, ridotto in sabbia, come una materia consumata.Fuori, una cannuccia. Inserita, pronta. Come se ci fosse ancora qualcosa da bere, da salvare, da trattenere.
L’opera mette in scena un gesto tanto silenzioso quanto disturbante: il tentativo di nutrirsi del proprio residuo, della propria rovina, del proprio metallo interno.
L’alluminio, elemento fragile ma resistente, conduttore e riflettente, viene qui sbriciolato, distrutto, spezzato. Ma non eliminato. Viene contenuto, archiviato, preservato in una forma ordinaria, domestica.
L’inserimento della cannuccia trasforma il contenitore in un paradosso: un oggetto da cui bere ciò che non si dovrebbe ingerire.
L’opera è un’azione muta sull’identità, sulla memoria e sul trauma.Su ciò che resta di noi, e su ciò che — nonostante tutto — scegliamo di assorbire ancora.
Perché forse, prima di guarire, bisogna attraversare consapevolmente ciò che più ci ha fatto male. .

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: maggio 2025

Informazioni tecniche

  • Misure: 5 cm x 13 cm x 5 cm
  • Tecnica: Alluminio fuso e sbriciolato.
  • Stile: Contemporaneo
  • Supporto: Barattolo di vetro

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: Torino, Italia
  • Disponibile: si

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA228687
  • Archiviata il: 29/06/2025

Altri dettagli

  • Prima edizione: Opera unica, non ha copie ne fa parte di collezioni.

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